San Lino, l’Hotel a Volterra Dove Dormire, vi sta aspettando per portarvi alla scoperta delle sue Meravigliose Balze, un luogo incredibile, difficile da descrivere.
Non sono solo un fenomeno geologico ma anche un’affascinante simbolo naturalistico…
Per Volterra le Balze non sono state solo semplicemente un fenomeno geologico che ha sconvolto l’intera collina sulla quale si trova la cittadina, ma rappresenta anche un’affascinante simbolo naturalistico che insieme ai suoi monumenti e alla sua storia hanno reso la città unica al mondo!
Questo fenomeno naturale delle balze regala panorami mozzafiato e allo stesso tempo terrificanti, difficili da descrivere a chi non li può osservare con i propri occhi. Si tratta infatti di voragini create da una lunga erosione causata dal tipo di suolo: il terreno superficiale creato da sabbia ha lasciato passare, negli anni, l’acqua piovana, al terreno sottostante, prevalentemente argilloso che è scivolato. Chiese, monasteri, strade e persino una necropoli sono state inghiottite. L’area infatti è stata spazio di sepoltura fin dal X secolo a.C. e molte delle urne conservate nel museo etrusco Guarnacci sono state trovate proprio qui.
A picco su uno degli alti strapiombi delle balze, resiste la badia camaldolese, chiamata anche abbazia dei Santi Giusto e Clemente. Una costruzione risalente al 1034, abitata dai monaci fino a metà Ottocento, quando un violento terremoto li mise in fuga verso un luogo più sicuro. La chiesa annessa non si salvò.
Tanti sono stati i tentativi di fermare il fenomeno franoso, ma la progettazione di monumentali opere murarie è stata fallimentare. Solo la natura, nel tempo, ha potuto, con il rimboschimento, perlomeno rallentare l’erosione. La badia merita una visita per il chiostro e il refettorio ben conservati, ma anche, semplicemente, per il panorama spettacolare che offre.
Inoltre, nei pressi delle balze è assolutamente da visitare il curioso masso di Mandringa, una fonte accompagnata da misteri e leggende. Voci narrano che, il sabato notte, questo fosse il punto di ritrovo preferito dalle streghe per le loro magiche danze. Citata anche da Gabriele D’Annunzio che spiega l’importanza di questo luogo come sorgente che alimenta le fonti di Docciola, sempre a Volterra:
“Chi sciacqua le lenzuola alla Docciola, convien che l’acqua attinga alla Mandringa” – G. D’Annunzio